Sabato 16 settembre a Casale Monferrato si è tenuta la grande competizione globale scientifico-divulgativa Falling Walls Labs 2017.
Di cosa si tratta? Il Falling Walls Lab è una piattaforma per eccellenze accademiche, imprenditoriali e professionali in ogni disciplina. Ogni partecipante ha a disposizione tre minuti per presentare lavori di ricerca, modelli di business, progetti o idee innovative sia in ambito scientifico che sociale di fronte a una giuria di alto livello con membri del mondo accademico, di istituti di ricerca e di imprese. Il vincitore di ogni singolo Falling Walls Lab si qualificherà per la finale di Berlino (spese di viaggio e alloggio interamente coperti dall’organizzazione), che si tiene ogni anno l’8 novembre, facendo parte dei cento vincitori a livello internazionale, e presenzierà alla Falling Walls Conference del 9 novembre in cui 20 scienziati di fama mondiale, provenienti da tutto il globo, illustreranno i loro progressi nell’ambito della ricerca rispondendo alla domanda: “Quali sono i prossimi muri che cadranno?”
Prima classificata è stata Chiara Gastaldi, del Politecnico di Torino che ha presentato il progetto: “Breaking the Wall of Unsustainable Unreliable Turboengines”. Si tratta dell’ideazione di particolari smorzatori da applicare su motori aerei e turbine per produrre energia elettrica a minor costo con maggiore sicurezza: «Evitano le rotture, consumano meno e sono più leggeri».
Seconda classificata è stata la Dottoranda in Neuroscienze Paola Alberti che ha presentato il progetto “Breaking the Wall of Chemotherapy Induced Peripheral Neurotox”.